Olio su tela
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San Pio V e il miracolo del Crocefisso
San Pio V, inginocchiato in preghiera, contempla un Crocefisso, appoggiato ad un cuscino, che ritira i piedi avvelenati al bacio del Pontefice.
L’imperatore Costantino inginocchiato davanti a San Silvestro con due sante domenicane
Opera dalla incerta attribuzione iconografica, essendo possibile vedervi anche l’episodio di Sant’Ambrogio, con la croce patriarcale, che concede il perdono all’Imperatore Teodosio dopo il massacro di Tessalonica, o anche l’imperatore Enrico II, un Santo Vescovo e due sante domenicane.
Lucrezia
La Lucrezia, dipinta intorno al 1622 – 1623, è considerato un autentico capolavoro: raffigura la celebre matrona romana che, al tempo di Tarquinio Il Superbo, si uccise per difendere il proprio onore divenendo, a partire dal Medioevo, l’exemplum virtutis per eccellenza.
La visione del Beato Domenico da Soriano
Tra le opere entrate a far parte del percorso espositivo permanente del Museo, variamente attribuita a Francesco Longhi e alla scuola modenese di Francesco Stringa, spicca una grande tela di un pittore modenese del XVII secolo proveniente dalla chiesa di San Giuseppe Calasanzio (già San Domenico) che presenta un soggetto abbastanza inconsueto.
Madonna di San Francesco
La scena raffigura una Sacra Conversazione tra la Madonna in trono col Bambino e i santi Antonio , Francesco, Caterina d’Alessandria e Giovanni Battista.
Il transito di San Giuseppe
Il quadro correggese, datato sul retro dell’assito posteriore “12 agosto 1740” gli venne commissionato dai Chierici Regolari delle Scuole Pie di Correggio, come si evince anche da una registrazione nella medesima data dell’Inventario generale del Convento rintracciata da Valter Pratissoli: Fu posto in Chiesa nostra il Nuovo Quadro del Transito di San Giuseppe, fatto per mano del Signor Mauro Soderini Fiorentino, in prezzo di 30 filippi; dodici e mezzo de’ quali ha speso la Casa e gl’altri sono stati trovati per Carità del Padre rettore da vari Benefattori.