La Fortezza Vecchia del Molo Mediceo

Sul retro reca:

al centro, timbro fabbrica di tabacco;

in alto a destra, etichetta con scritta di mano dell’Artista in parte a matita, in parte a penna: “Ulvi Liegi / La fortezza vecchia / del molo mediceo/ Livorno – / 16” [ripetuto due volte];

in basso, in senso rovesciato, scritta a matita di mano dell’Artista:Livorno, Ulvi Liegi 1890


Autore: Ulvi Liegi (Moisè Luigi Levi) (Livorno 1858 – 1939)

Titolo: La Fortezza Vecchia del Molo Mediceo 

Datazione: 1890                       

Tecnica: olio su tavola

Dimensioni: cm. 10 x 17

Firmato in basso a sinistra: Ulvi Liegi


Ulvi Liegi (Moisè Luigi Levi) – cenni biografici

Il suo vero nome era Moisè Luigi Levi (Ulvi Liegi è l’anagramma di secondo nome e cognome): nacque da una ricca famiglia appartenente alla comunità ebraica labronica.

Nel 1880 si trasferì a Firenze per compiere gli studi e conobbe Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, i fratelli Angiolo Tommasi e Ludovico Tommasi; inoltre segui gli insegnamenti di Silvestro Lega. Proprio l’influenza dei due grandi maestri Fattori e Signorini lo indirizzò verso la corrente macchiaiola, e la pittura “en plein air”; del 1886 è il suo primo viaggio a Parigi e l’incontro con Federico Zandomeneghi.

Nella capitale francese si interessò alla pittura post-impressionista; successivamente rientrò in Italia e si stabilì a Firenze, dedicando la propria opera alla raffigurazione dei paesaggi. Fu di nuovo in Francia nel 1888 e nel 1889 approfondendo la conoscenza dell’arte post-impressionista; proprio nel 1889 partecipò all’Esposizione universale con due dipinti dal titolo Dintorni di Firenze e La sera

Fu poi a Londra tra i protagonisti della “I Esposizione italiana” tenutasi nel 1888 e di una mostra alla Slade School nel 1889.

Dal 1895 al 1905 abitò a Firenze. Si trasferì poi per un anno in Valsugana dove fece la conoscenza di Ardengo Soffici. Nel 1907 si insediò di nuovo a Livorno fino alla morte avvenuta nel 1939. Nel 1918 ebbe la sua prima personale organizzata da Mario Galli nella propria galleria di Firenze. Nel 1920 entrò a far parte del Gruppo Labronico del quale sarà anche presidente dal 1921 al 1928.

Ultimo aggiornamento

14 Ottobre 2024, 16:29