Serie delle Cacce

La caccia, svago aristocratico per eccellenza tanto dell’età medioevale quanto dell’età moderna, è uno dei temi più diffusi nell’arte dell’arazzo.
I panni correggesi si conformano ad un modulo espressivo tardo cinquecentesco, in cui il quadro paesistico raffigura boschi ai margini di città o borghi.
Nelle ampie radure che si aprono ai margini di questi boschi, caratterizzate da vegetazione di sottobosco che vi cresce abbondante, sono ambientate le scene di caccia cui prendono parte decine di personaggi (cacciatori a piedi o a cavallo, battitori, serventi), tanto raffigurati nel pieno dell’azione quanto durante piacevoli pause.
Nei tre arazzi esposti vengono rappresentate alcune delle cacce più in voga sul finire del Cinquecento in ambiente fiammingo:

  1. Caccia all’orso.
    La scena è animata dal susseguirsi dei cani che attaccano gli orsi, dei battitori (muniti di corno da caccia) e dei cacciatori che, armati di forche e picche, inseguono gli orsi che, a loro volta, atterrano e feriscono i cacciatori. Gli orsi non vengono uccisi, ma solo immobilizzati perché destinati ai “serragli” (gli zoo privati del tempo) dell’alta nobiltà fiamminga;
  2. Caccia ai lupi.
    In una drammatica successione di avvenimenti, sono rappresentati feroci combattimenti tra mastini del Brabante e lupi, questi ultimi uccisi dai cacciatori armati di lunghe picche;
  3. Caccia alle anatre e agli aironi.
    Sono rappresentate le fasi della caccia alle anatre (effettuata prevalentemente con archibugi) e agli aironi (assaliti in volo da falconi da caccia). Sulla destra, un festino, cui partecipano gentiluomini e nobildonne (di cui una, quella di rango più elevato, regge sul braccio guantato il falcone), viene allietato da musicanti.

Ultimo aggiornamento

25 Ottobre 2022, 14:43