Sala di archeologia e storia del territorio

Numerosi sono gli ostacoli che le trasformazioni morfologiche del territorio correggese oppongono a una completa ricostruzione delle fasi più antiche del popolamento in questo territorio, dove i reperti si celano sotto una coltre di depositi alluvionali spessa, in molti punti, di alcuni metri.
Per questa ragione tutti i ritrovamenti avvenuti, che hanno peraltro restituito materiali quasi sempre allo stato di frammento, sono stati episodici e occasionali.

L’età preromana è caratterizzata essenzialmente dagli importanti sepolcreti di Madonna Quattro Vie, nell’immediata periferia cittadina, scavati da Don Gaetano Chierici e Arsenio Grespellani tra il 1883 e il 1890. I risultati furono eccezionalmente rilevanti, con lo scavo di dieci sepolture etruschizzanti e il ritrovamento di una strada sepolcrale larga 3 – 4 metri.

I ricchi corredi, purtroppo andati quasi completamente dispersi già sul finire del XIX secolo, databili tra il VI e il V secolo a.C., furono a pieno titolo inseriti in un contesto storico – culturale a cui è stato dato il nome di facies di Sant’Ilario – Correggio o di Sant’Ilario – Correggio – Remedello (dal nome delle località dove questi tipi di reperti sono stati trovati).
Per questa fase, il reperto più significativo esposto è un pendaglio di bronzo a ruota con una cascata di anellini disposti a grappolo lungo la circonferenza. Non sono poi da dimenticare i reperti, databili tra il VII e V secolo a.C. provenienti da Canolo, a cui è dedicata una specifica sezione della sala, che fanno ipotizzare, per la loro caratteristica tipologia, la presenza di un centro culturale etrusco nella zona.

Pendaglio a rotella in bronzo

Se per il periodo che va dal IV al II secolo a.C. non sono note, al momento, tracce archeologiche certe, dalla seconda metà del I secolo a. C. in poi, le testimonianze materiali si fanno più consistenti e consentono di tracciare una mappa, seppur parziale, dei siti archeologici correggesi, tra cui, i principali e meglio documentati sono: Fosdondo (sepolcreto), Fazzano (loc. Imbreto), San Martino di Correggio (sepolcreto), San Prospero (Cava Casanova), Mandriolo, Lemizzone, Prato, oltre al centro storico.
Nel corso dei secoli sono venuti alla luce cippi limitanei (Fosdondo), lapidi (Lemizzone, Mandriolo, centro storico), monete e numerosi reperti fittili, oltre al leone funerario, di età giulio claudia, proveniente dal monumento di Caius Fuficio Hilario (come testimonia una lapide recuperata con il leone) che campeggia nel cortile del Palazzo, a costituire la prima tappa del percorso di visita del Museo Civico.
Fu rinvenuto agli inizi del Seicento al confine tra Correggio e Rio Saliceto, nel 1623 venne posto sul sagrato della chiesa della Madonna della Rosa dal principe Siro e nel 1930 trasferito nell’attuale sede.

All’interno della sala si trova inoltre un plastico che riproduce le fattezze di un edificio rustico di età romana, con funzione sia abitativa che produttiva, rinvenuto in località San Prospero. La campagna di scavo ha portato alla luce un complesso di notevoli dimensioni che fu utilizzato dal I al VI secolo d.C., subendo nel corso del tempo diverse modifiche.
Lo scavo ha permesso inoltre di ritrovare vari tipi di reperti, come frammenti di ceramiche, vetri, monete, spilloni in ossa e bronzo e soprattutto una piccola testa di Giove Serapide, manufatto di buona qualità, probabilmente in pietra vulcanica e quindi d’importazione.

Un ideale ponte tra l’Età romana e il Medioevo è rappresentato dall’importantissimo sito delle Motte di Canolo: sotto i rialzi di terreno si celano i resti di insediamenti d’età romana, come dimostrano numerosi reperti e soprattutto un frammento di statuetta marmorea di una divinità o personaggio alato, nonchè di età altomedioevale e del castello dei Lupi, signori del luogo, documentato fino al XVI secolo.

Da Canolo, Prato e dal centro storico provengono altri reperti significativi d’età altomedioevale (ampi frammenti di ciotole, vasi e ciotole – coperchio) databili tra l’VIII – IX e il XII secolo, che costituiscono un’importante testimonianza degli insediamenti civili e religiosi (castelli, curtes, chiese, pievi e ospedali) del correggese.

Ultimo aggiornamento

25 Agosto 2022, 12:38