Il restauro del fortepiano di Bonifazio Asioli

Al centro della Sala dedicata a Bonifazio Asioli, campeggia il prezioso strumento appartenuto al noto musicista e compositore correggese, oggetto di un recente e delicato restauro fortemente voluto dall'amministrazione comunale in collaborazione con il Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia Romagna ed eseguito dal Laboratorio specializzato Damiani & Bezza di Piacenza.

Al centro della Sala dedicata a Bonifazio Asioli, completamente rinnovata nell’allestimento, campeggia il prezioso strumento appartenuto al noto musicista e compositore correggese, il fortepiano costruito nel 1782 dalla ditta londinese Longman & Broderip, oggetto di un recente e delicato restauro fortemente voluto dall’amministrazione comunale in collaborazione con il Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia Romagna ed eseguito dal Laboratorio specializzato Damiani & Bezza di Piacenza.

Lo strumento è stato indubbiamente protagonista di un’ intensa attività didattica, come testimoniato dalla notevole usura dei tasti, che sembrano quasi recare l’impronta delle dita che su di esso si sono cimentate, del Maestro Asioli e dei suoi numerosi allievi, fra i quali si annovera anche Karl Mozart, figlio di Wolfagang Amadeus, raccomandato addirittura da Haydn. Ma non è questo l’unico elemento di connessione tra la famiglia Mozart e Bonifazio Asioli: entrambi infatti ebbero modo di frequentare, a scopo di istruzione, Padre Martini, fondatore dell’omonimo Conservatorio di Bologna, insuperabile docente di contrappunto, letterato e collezionista di chiara fama.

Prima del delicato restauro, il fortepiano si presentava in uno stato conservativo molto compromesso sia nella parte lignea che nella parte meccanica, non essendo più stato suonato dal 1830 circa, vale a dire dalla scomparsa di Bonifazio Asioli, e non essendo mai stato sottoposto in passato a consistenti restauri o riparazioni. L’intervento non è stato privo di sorprese: all’interno della cassa è apparsa la scritta:”Joh. Geib Fecit Londini 1786″, che ne conferma inequivocabilmente la paternità.

Il completo recupero dell’originaria funzionalità non si esaurisce nel solo fine conservativo, ma pone le basi ad un importante progetto di riscoperta di valori ed eredità del passato per restituirli alla contemporaneità e ad una nuova fruizione. E proprio in quest’ottica non poteva che essere ristabilito il sodalizio musicale tra Asioli e Bologna, instaurando un orizzonte collaborativo tra Correggio e il Conservatorio G. B. Martini, che garantirà una ricca programmazione concertistica a ridare nuova vita al fortepiano.

Ultimo aggiornamento

24 Novembre 2022, 15:27