I Santi Vincenzo Ferrer, Giacinto e Luigi Bértran

Autore
Pittore romano
Periodo
XVII secolo
Tecnica
Olio su tela
Supporto
Tela
Dimensioni
Lungh.: 190 cm Alt.: 297 cm
Sala
Sala del '700
Provenienza
Correggio, Chiesa di San Giuseppe Calasanzio

Tradizionalmente si è ritenuto che il quadro raffigurasse San Raimondo e altri santi domenicani. Una nuova e diversa lettura iconografica (Valter Pratissoli), porta invece a ritenere che esso, in realtà, rappresenti i santi Vincenzo Ferrer (a sinistra), Giacinto (al centro) e Luigi Bértran (a destra), con, al centro in alto, la Madonna con il Bambino assisa in trono sulle nuvole.

San Vincenzo Ferrer nasce forse a Valenza nel 1350 e nel 1367 entra nel locale convento domenicano. Compiuti gli studi teologici e filosofici, viene ordinato sacerdote nel 1379. Nel 1394 è con papa Benedetto XIII (al secolo Pietro di Luna, del cui seguito aveva fatto parte) ad Avignone dove ricopre importanti cariche quali confessore del papa, cappellano domestico e penitenziere apostolico. Dopo avere rifiutato varie sedi vescovili e forse anche il cappello cardinalizio, viene colpito da una gravissima malattia nel 1398. Guarito per intercessione di Gesù, di San Domenico e San Francesco, inizia un’intensa campagna di predicazione e di evangelizzazione che dal 1409 assume sempre più un carattere di stampo apocalittico teso ad annunziare l’imminente giudizio universale. Muore in Bretagna nel 1419 e viene canonizzato da papa Callisto III nel 1455.
Il santo è qui rappresentato con uno dei suo attributi iconografici (la fiammella sul capo) e con le chiavi del Paradiso, tipiche di San Pietro.

San Giacinto di Polonia, nato a Kamien in Polonia verso il 1200, entra nell’ordine domenicano, dopo un incontro con San Domenico nel 1222, divenendo il primo priore della nuova filiazione polacca. Ottimo predicatore, si reca più volte in Russia e in Pomerania.
Muore nel 1257. Papa Clemente VIII lo canonizza nel 1594.

Il santo è raffigurato inginocchiato e rivolto in preghiera alla Madonna con Bambino assisa sulle nuvole che tiene nella mano destra un nastro su cui compare l’iscrizione Gaude fili Hyacinthe quai orationes tue gratae sunt Filio meo.

San Luigi Bértran (o Bertrand) nacque a Valencia nel 1526 e vi morì nel 1581. Vestito l’abito domenicano nel 1544, dopo avere ricoperto prestigiosi incarichi in patria (maestro dei novizi e Vicario di Albeida), volle partire missionario per alleviare le tristi condizioni degli Indios sfruttati dai conquistatori spagnoli. Nel 1562 raggiunge la Colombia, dedicandosi alla difesa e alla conversione degli indigeni, battezzandone migliaia. Dopo sette anni di fervente predicazione, non potendo sopportare oltre gli abusi commessi dagli Spagnoli, ritornò in patria (1569), dove fu nuovamente maestro dei novizi (di cui è patrono) e priore a Valencia fino al 1578. Asceta e grande predicatore, compì numerosi miracoli in vita. Beatificato da Paolo V nel 1608, venne canonizzato ad Clemente X nel 1671. Si festeggia il 10 ottobre.
Nel quadro correggese l’immagine del Santo ricorda, nell’impostazione generale della figura e della scena:
1. Un’opera di Stefano Lambri nella Cappella dell’Ospedale di Cremona, datata 1623:
2. Il San Luigi B. dei Fratelli Ragazzini in san Domenico a Ravenna (segnalazioni G.P. Lusetti);
3. un’opera di Francisco Zurbaran.

Il calice da cui fuoriesce un serpente in forme di drago, simbolo del male e del peccato da combattere, è un attributo iconografico del Santo.

Molto caratteristico è il particolare dell’impugnatura della pistola e il grilletto della stessa che compaiono al di sotto del crocefisso impugnato dal Santo.